Orientarsi tra le posizioni fiscali: guida per i professionisti DBN
Riceviamo con una certa frequenza domande in merito alla possibilità di utilizzare il regime delle prestazioni occasionali per l’attività degli operatori DBN, in particolare per chi è alle prime esperienze o sul finire dell’anno.
Talvolta, ci viene indicato di essere “professionisti in regime di prestazioni occasionali fino a 5.000 €”, con l’idea che si tratti di un inquadramento fiscale adeguato e regolare.
Nel tempo abbiamo già condiviso con i soci diverse comunicazioni sull’argomento.
Di seguito, proponiamo una breve sintesi utile a chiarire alcuni punti chiave.
Si può lavorare nel nostro settore in 5 modi:
A) Sfacciatamente in nero: faccio la prestazione, prendo i contanti e finisce lì; o parzialmente in nero rilasciando documenti fiscali validi solo ai clienti che fanno un pagamento “tracciato” (carta di credito o debito, bancomat, bonifico o assegno).
Fiscalmente: molto conveniente ma rischioso se voglio uscire dal piccolo giro di conoscenti promuovendomi sui social, distribuendo volantini ecc. Se il fisco mi scopre posso essere tassato “presuntivamente” per i 5 anni precedenti per decine di migliaia di €. Non lo consigliamo anche per motivi etici.
N.B. chiariamo, noi esponiamo la casistica, non consigliamo il nero!
B) Prestazione occasionale:
è possibile solo se:
1) Un committente mi fa un contratto o una lettera di incarico pattuendo le modalità, la durata ecc. prima dell’inizio delle prestazioni trasmettendolo contemporaneamente all’ Ispettorato Nazionale del Lavoro competente per zona.
2) La prestazione è realmente “occasionale”
Fiscalmente: poco conveniente sia per la Ritenuta di Acconto del 20% che il committente mi trattiene dal compenso, sia perché va in cumulo con gli altri redditi per cui il 20% può lievitare al 23% o al 35% (il limite dei 5.000 € può essere superato con versamenti all’Inps al 33% circa).Può risultare conveniente per chi non ha altri redditi e può andare in credito fiscale e richiedere la restituzione del 20% di R.A.
C) Lavoro autonomo occasionale:
può essere una forma utilizzabile da un professionista DBN perché non richiede contratti e/o incarichi preventivi. Ma la prestazione deve essere “occasionale” e di natura “prettamente intellettuale”.
In soldoni, va bene un incarico bi-trimestrale eventualmente rinnovato. Non va bene un Incarico annuale o rinnovato 3 o 4 volte. Va bene per l’insegnamento o le consulenze (attività prettamente intellettuali), non va bene per i trattamenti sul corpo.
Fiscalmente: poco conveniente sia per la Ritenuta di Acconto del 20% che il committente mi trattiene dal compenso, o che devo accantonare e versare in sede di dichiarazione dei redditi. sia perché va in cumulo con gli altri redditi per cui il 20% può lievitare al 23% o al 35% (il limite dei 5.000 € può essere superato con versamenti all’Inps al 33-35%). Può risultare conveniente per chi non ha altri redditi e può andare in credito fiscale e richiedere la restituzione del 20% di R.A.
D) Partita iva forfetaria:
è la forma più flessibile perché non ha vincoli né di clientela (privati, associazioni, imprese ecc.), né di oggetto (attività professionali diverse, eventualmente integrate anche artigianali e commerciali), né di luogo (nel proprio studio, presso sedi altrui, in palestre e centri, all’estero ecc.). L’accesso è limitato da alcune condizioni (no impiego pubblico a tempo pieno, no stipendi o pensioni superiori ai 35.000 €/anno, no possesso di quote societarie ecc.). fino ad un fatturato massimo di 85.000 €/anno. Le detrazioni rientrano tutte nel 22% di sconto forfetario concesso senza documentazione.
Fiscalmente: è la più conveniente perché gode della flat tax del 15% (del 5% per i primi 5 anni di nuova attività) da applicare sul fatturato diminuito del 22% di sconto forfettario. In pratica su 10.000 € di fatturato pago le tasse solo su 7.800 € quindi solo l’11,7% (il 3.9% per i primi 5 anni). I versamenti Inps del 26,23% scendono al 20,5% e vengono accantonati per una pensione proporzionale agli accantonamenti.
E) Partita iva ordinaria:
idem come D) ma senza limiti di accesso con tassazione progressiva e applicazione del 22% di iva.
Fiscalmente: può essere conveniente solo per chi ha molte spese da scaricare (affitti, attrezzature, auto ecc.) o non può accedere alla forfettaria.
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Concludendo: alcuni sconsiderati (anche commercialisti) propongono “le prestazioni occasionali” come soluzione provvisoria “in fase di avviamento” confondendole con il “lavoro autonomo occasionale” dimenticandosi di chiarire i limiti delineati ai punti B) e C).
Per approfondire ecco i link a quanto già pubblicato sul sito:
Lavoro autonomo o p.iva forfetaria
Costi gestione p.iva forfetaria